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La madre di un giovane detenuto ha
introdotto e nascosto nella sala colloqui del carcere minorile
napoletano di Nisida tre quattro telefoni – tre microcellulari e
uno smartphone – che però sono stati individuati e sequestrati
dalla Polizia Penitenziaria. La donna è stata denunciata per il
reato di introduzione di telefoni in carcere.
I sindacati USPP UIL P.P.p.A e Sinappe, in una nota congiunta,
“esprimono grande soddisfazione per la professionalità degli
agenti che quotidianamente svolgono con abnegazione e spirito di
sacrificio i propri compiti istituzionali” e contestualmente
“ribadiscono la necessità di dotare la Polizia Penitenziaria di
strumenti tecnologicamente avanzati per combattere i continui
tentativi di introduzione fraudolenta di cellulari all’interno
delle carceri”.
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